giovedì 3 dicembre 2009

Capitolo 4°



Il tempo trascorreva lento e silenzioso in quella camera d'ospedale: la medesima in cui per la prima volta era stato ricoverato; tanta tristezza avvolgeva quello spazio e il signor Gandelli sembrava incurante di tutta la malinconia che in qualche modo sarebbe dovuta ricadere anche su di lui.
Tutto per lui era cambiato dall'arrivo in ospedale di Alessandra, l'infermiera di cui si era visibilmente innamorato; ora, nella mente dell'anziano, non c'era più la solita opposizione alla vita che aveva caratterizzato tutto il suo percorso fino ad allora: un nuovo sentimento era maturato dentro di lui come un fiore a primavera sopra di un albero.
A sessantadue anni, però, era davvero difficile poter parlare di dichiarazioni d'amore: non era certo il tempo di bigliettini lasciati sopra il banco di scuola o di incaricare l'amico di informare la diretta interessata.
Gandelli voleva esprimere tutti i suoi sentimenti come prima d'allora non aveva mai fatto e così, detto e fatto, si preparò un discorso non troppo articolato e di poche parole da fare ad Alessandra.
L'avrebbe aspettata alla sua solita entrata in camera per il giro di medicine mattutine.
-Sandra- la chiamò abbreviandone il nome.
-Prego, signor Gandelli- gli rispose con gentilezza.
-In questo tempo in cui la osservo tutti i giorni entrare e uscire dalla mia stanza è nato in me qualcosa di particolare nei suoi confronti- l'anziano parlava e sembrava che stesse recitando una poesia imparata chissà, forse alle scuole medie.
-Come? Mi scusi ma non riesco a capirla. Ho fatto forse qualcosa di sbagliato nei suoi confronti?- Alessandra fingeva di non capire quelle parole seppure fossero di significato evidente.
-Io mi sono innamorato di lei- disse con molta chiarezza.
L'infermiera, in realtà, aveva capito tutto già da molto tempo e, probabilmente, ogni giorno entrava in quella stanza con la speranza di una parola, di un gesto in grado di dimostrale un qualche interesse.
Si era già da tempo innamorata a sua volta del signor Gandelli; di lui apprezzava la riservatezza, il carattere molto simile al suo, la paura di parlare e di dire qualcosa di sbagliato e adesso, dopo il primo passo dell'altro, non sapeva come potergli dire che tutto il suo sentimento era corrisposto.
Aveva voglia di innamorarsi, di sentirsi amata e protetta, di provare nuove emozioni, di condividere la sua vita, fino ad allora trascorsa sola, con una persona che le volesse bene e tenesse veramente a lei.
Il suo lavoro la portava quotidianamente ad incontrare il suo amato e questo da un lato la riempiva di gioia, mentre dall'altro la faceva sentire in imbarazzo per quello che lui le aveva già detto e a cui lei non aveva ancora risposto.
I giorni passavano e Gandelli si faceva sempre più gentile, attento, il suo atteggiamento era visibilmente cambiato: sembrava un uomo nuovo, con una gran voglia di vivere e di amare; tutte le persone che gli stavano intorno si accorsero ben presto della trasformazione che aveva subito quel vecchio burbero e scorbutico che avevano conosciuto molto tempo prima. Per Gandelli si apriva un nuovo capitolo di vita che si prospettava essere sicuramente più interessante e piacevole dei suoi sessantadue anni trascorsi in solitudine.

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