sabato 5 dicembre 2009

Capitolo 2°



Gandelli stava disteso sul suo letto con un giornale in mano: sembrava un quotidiano di qualche giorno prima poiché le pagine erano piuttosto sciupate.
Lo sfogliava alquanto velocemente e non sembrava lo stesse leggendo ma soltanto godendo della sensazione e del fruscio delle pagine del giornale sul palmo delle mani.
Come tutte le mattine entrò un’infermiera augurando un buongiorno talmente vago che sembrava indirizzato alle quattro pareti, si diresse verso le finestre e ne aprì due dall’alto.
Il vecchio alzò lo sguardo per un attimo per poi ribassarlo immediatamente come era solito ma, questa volta, rialzò gli occhi per guardare l’infermiera: non era la stessa degli altri giorni.
-Chi sei?-le chiese il vecchio proprio mentre lei stava uscendo.
-Alessandra-rispose senza nemmeno voltarsi.
E uscì dalla stanza.
Ripose lo sguardo sul giornale e ricominciò a sfogliarlo.
Appena finì si alzò e andò in bagno, si lavò il viso e stette ad osservare la sua immagine riflessa allo specchio.
-Ormai sono 62! Non dovrei più essere… Ma no!-
Tornato a letto cercò di pensare a qualcos’altro ma tutti i suoi pensieri s’incentravano su di lei, quell’infermiera mai vista prima.
Innamorasi? Lui? Non esisteva, no.
Il giorno seguente si trovò con la combriccola del suo piano per la solita partita a carte. Gandelli, dopo aver scartato un asso, chiese:
-Avete visto la nuova infermiera?-
-Chi?- chiese il primo.
-Certo!- esclamò il secondo.
-Cosa?- domandò il terzo.
-Ma sì, quella bella signora con i capelli lunghi castani… Deve essere nuova da queste parti perché non l’avevo mai vista prima- aggiunse Gandelli.
-È Marianna?- intervenne un altro signore che stava al tavolino.
-No, non è lei; vi ho detto che è nuova e questa mattina penso sia stata la prima nel nostro ospedale- spiegò.
-E poi lei si chiama Alessandra- concluse.
Era visibilmente innamorato.
Gli occhi gli brillavano come mai prima d’allora e tutti i suoi discorsi avevano come protagonista la nuova infermiera che per lui non era una delle tante, ma una persona speciale.

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