mercoledì 17 marzo 2010

Capitolo 2°



Appena terminato il consiglio pastorale andai al computer, lo accesi, avviai internet e digitai tre parole: “operazione mato grosso”; attesi qualche istante e subito dopo mi ritrovai con una schermata piena di OMG di qua, operazioni di là, Mato Grosso nel Brasile, ecc, ecc.. , non essendo molto esperto cliccai sul primo indirizzo web che venne in cima alla schermata, anche qui dovetti attendere alcuni secondi ed ecco: Operazione Mato Grosso, il sito ufficiale; in primo istante non badai nemmeno al titolo ma, guardando appena sotto all’intestazione, si possono vedere alcune immagini scorrere automaticamente una dopo l’altra e, dopo una prima occhiata veloce, le riguardai anche una seconda volta tutte e 10 e ancora un’altra volta. Poi, finalmente, mi decisi a leggere qualcosa per informarmi su questa organizzazione ma vi risparmio tutte le peripezie che affrontai nell’esplorare quel sito seppure molto semplice e intuitivo ma sicuramente molto complicato per me. Lessi l’intera storia di Ugo De Censi e i lavori di volontariato con i quali alcuni benemeriti giovani d’oggi raccolgono i fondi per sostenere questa iniziativa. Trovai poi i cinque punti chiave dell’OMG:

1. I Giovani: un cammino per giovani e ragazzi, vita di gruppo, amicizia, esperienza e avventura per imparare a voler bene a chi è meno fortunato di noi.
2. I Poveri: prestando attenzione agli ultimi c'è sempre qualcuno ancora più povero da accogliere ed aiutare.
3. Il Lavoro: ci si educa alla fatica, a pagare di persona e con il frutto de lavoro si aiutano i poveri.
4. La Capillarità: nel rapporto diretto a tu per tu l'amicizia vera cresce e diventa fedeltà nel tempo.
5. L'Aconfessionalità: credere o non credere non ha importanza per aiutare gli altri. Con una vita buona si ricerca la verità.
 
Fantastici, a mio avviso, non ne ho idea di chi li abbia scritti ma lo ammiro. Spensi il computer e andai a celebrare la messa delle sette.
Il giorno seguente andai al patronato e presi una Pepsi: Basilio ne prese una lattina dal frigo e me la diede. -E’ venuto per i gruppi dei giovanissimi?- Mi chiese lui con tono da finto interessato; non che fosse un menefreghista o un poco di buono però la sua domanda era una di quelle che si fanno per convenzione.
-Si- risposi con un cenno della testa finche sorseggiavo la mia bibita
-Ho sentito che verranno alcuni ragazzi a parlare, mi pare che siano quelli dell’operazione Mato Grosso.
-Sicuro?- domandai io
-Non so, credo di si, perché ho parlato prima con l’animatore ma non so se parlasse di oggi o di una volta prossima-
-Va bene- conclusi io e intanto avevo finito la mia Pepsi.
Salii le scale ed entrai nella saletta dove c’erano i gruppi e salutando tutti mi sedetti li vicino. In effetti c’erano dei ragazzi e un paio di ragazze un po’ più grandi rispetto al resto del gruppo; inizialmente non feci alcuna domanda, mi limitai ad ascoltare perché tutto per me era una scoperta. Neanche farlo apposta avevo trovato ragazzi di circa vent’anni che facevano parte dell’organizzazione di cui fin dal giorno prima ignoravo l’esistenza.

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